Piemonte

Piemonte

AMBIENTE PEDOCLIMATICO
Estensione: 25399 Kmq
Regioni confinanti: Francia, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna.
Pianura: 26,4%
Collina: 30,3%
Montagna: 43,3%
Clima: continentale, inverni freddi, estati calde e afose in pianura, più fresche e ventilate in collina e in montagna, marcate escursioni termiche giornaliere e stagionali, media precipitazioni 1000 mm annui.

VITICOLTURA
Estensione dei vigneti: circa 52000 ha
Sistemi di allevamento: Guyot, controspalliera, maggiolino, pergola, pergoletta.
Vitigni autoctoni a bacca nera: Avanà, Avarengo, Barbera, Brachetto, Croatina, Dolcetto, Freisa, Grignolino, Malvasia di Casorzo, Malvasia di Schierano, Nebbiolo, Neretta, Nero Buono, Pelaverga, Quagliano, Ruchè, Uva Rara, Vespolina.
Vitigni autoctoni a bacca bianca: Arneis, Cortese, Erbaluce, Favorita, Malvasia, Moscato Bianco, Nascetta, Timorasso.
Altri vitigni diffusi: a bacca nera Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Gamay, Pinot Nero; a bacca grigia e/o rosa Pinot Grigio; a bacca bianca Chardonnay, Pinot Bianco, Riesling.

ZONE VITIVINICOLE PRINCIPALI

COLLINE NOVARESI E VERCELLESI
Zona pedemontana particolarmente favorevole alla coltivazione del Nebbiolo (nominato Spanna), a causa del terreno di origine vulcanica particolarmente acido e ricco di ferro, del clima e dell’esposizione dei terrazzamenti.
Nebbiolo dai quali si ottengono vini pregiati e longevi, soprattutto in provincia di Vercelli, dove a seconda delle zone divise dal fiume Sesia si producono da una parte la DOCG Gattinara e le DOC Lessona e Bramaterra, e dall’altra la DOCG Ghemme e le DOC Boca, Sizzano e Fara, utilizzando, dove previsto dal disciplinare, anche gli altri vitigni diffusi della zona, Uva Rara, Vespolina, Barbera e Croatina.

VAL D’OSSOLA
Zona caratterizzata da suoli ricchi di sostanze minerali nella quale il vitigno principalmente coltivato è il Nebbiolo, dal quale si ottengono vini con caratteristiche differenti rispetto a quelli prodotti nella fascia pedemontana.

CANAVESE
Zona caratterizzata dai tipici terrazzamenti scavati nella roccia e dai pergolati sorretti da muretti e pilastri, nella quale, unitamente a Carema, grazie alla composizione dei suoli e all’esposizione favorevole, i vitigni più diffusi sono Nebbiolo ed Erbaluce, dai quali sono prodotti appunto le DOC Carema e Canavese e la DOCG Erbaluce di Caluso.
Altri vitigni coltivati nell’area sono Barbera, Bonarda e Freisa.

COLLINE SALUZZESI – PINEROLESE – VAL DI SUSA
Area molto ampia caratterizzata da suoli prevalentemente acidi a da un clima temperato, in cui vengono coltivati vitigni autoctoni come Avanà, Avarengo, Neretta, Pelaverga e Quagliano, oltre a Nebbiolo, Barbera e Dolcetto.

COLLINE TORINESI
Zona caratterizzata da rilievi di modesta altezza, nella quale vitigni più diffusi sono Freisa, Malvasia di Casorzo, Malvasia di Schierano, Barbera, Croatina e Dolcetto.

MONFERRATO
Zona estesa in cui il clima è continentale con forti escursioni termiche stagionali, in cui le precipitazioni sono inferiori rispetto al resto della regione e i terreni sono svariatamente composti da sabbia limosa e argilla.
I vitigni più coltivati sono Cortese, Grignolino, Dolcetto, Freisa, Barbera, Brachetto, Malvasia e Moscato.
La zona del Monferrato è divisibile a sua volta in ASTIGIANO (zona famosa per la produzione della DOCG Asti Spumante ottenuto dal vitigno Moscato, vitigno utilizzato anche nella DOC Loazzolo, caratterizzata da un disciplinare molto restrittivo e rese molto basse, sinonimo di vini particolarmente ricercati), CASALESE e ALTO MONFERRATO.

COLLINE TORTONESI
Zona caratterizzata da colline dolci e un terreno generalmente compatto e argilloso, da clima continentale con forti escursioni stagionali e scarse precipitazioni.
I vitigni più coltivati sono Barbera e Cortese, dal quale si ottiene la DOCG Gavi o Cortese di Gavi, vino con aromi particolari, influenzato sia dal terreno tufaceo che dall’aria marina che soffia nella zona.

ROERO
Zona in cui i vitigni più coltivati sono Arneis, Favorita, Brachetto, Barbera e Nebbiolo, dal quale si ottengono vini meno strutturati rispetto agli altri della regione sempre a base Nebbiolo.

LANGHE
Zona collinare storicamente famosa e dal fascino particolare, caratterizzata da terreni generalmente calcarei, arenaceo-marnosi, tranne nelle basse Langhe, dove sono morenici e di natura sub-acida.
Il clima è prevalentemente secco, i vitigni più coltivati sono Barbera, Dolcetto, Freisa, Arneis, Moscato e Chardonnay, ma dove trova la sua massima espressione il Nebbiolo, dal quale si ottengono gli ineguagliabili Barolo e Barbaresco.
Sebbene il BAROLO, conosciuto da tutti come “il re dei vini, il vino dei re”, possa essere prodotto solo in un’area ben determinata (11 comuni, Barolo, Castiglione Falletto, Cherasco, Diano d’Alba, Grinzane Cavour, La Morra, Monforte d’Alba, Novello, Roddi, Serralunga d’Alba, Verduno) caratterizzata da colline nate per sollevamento del mare nel periodo miocenico terziario e ricche di calcare, i terreni sui quali vengono coltivati i vigneti per la sua produzione differiscono nella loro composizione; per questo possono esseri divisi in “terreni elveziani” (Serralunga d’Alba, Monforte d’Alba e Castiglione Faletto, terreni ricchi di marne grigie brune molto compatte dai quali si ottengono uve che conferiscono ai vini robustezza, pienezza, tannicità e longevità) e “terreni tortoniani” (La Morra, Barolo, terreni ricchi di marne azzurre meno compatte dai quali si ottengono uve che conferiscono ai vini ricchezza, alcolicità, morbidezza, eleganza e minor longevità).
Il Barolo è uno dei vini che meglio rappresenta il patrimonio enologico italiano nel mondo, non è un vino semplice da ottenere, nella sua filosofia di produzione ci si imbatte in produttori “tradizionalisti” che prediligono un vino più robusto e tannico, da maturare a lungo nelle grandi botti, lasciando che il tempo affini tutte le sue caratteristiche, e in produttori “innovativi” che utilizzano botti piccole e prediligono un vino più morbido e gentile, apprezzabile in tempi brevi.
Il disciplinare prevede un periodo di affinamento rispettivamente di 38 mesi, di cui 18 in legno, per la versione base e di 62 mesi, di cui sempre 18 in legno per la versione riserva.
Tra i “cru” più pregiati, a Serralunga troviamo i cru di Marenga, Rivette, Vigna Rionda, Lazzarito, Gabutti, Prapò, Parafada, Ornato, a Monforte d’Alba il famoso cru Bussia, a Barolo i cru di Cannubi, Sarmassa, Coste di Rose e in parte Brunate, a La Morra i cru di Cerequio, Brunate, Rocche e Monfalletto, a Castiglione Falletto i cru Rocche e Villero.
Il Barolo generalmente si presenta con un bellissimo rosso granato con riflessi aranciati più o meno accentuati a seconda del periodo di affinamento, offre profumi ampi e avvolgenti, con sentori floreali e fruttati (rosa, viola, lamponi, confetture) che nel tempo si impreziosiscono di note balsamiche, profumi speziati e tostati (pepe nero, terra bagnata, liquirizia, tabacco, cuoio, cacao, goudron).
Al palato è generalmente morbido, sapido, tannico, robusto e austero, con note di freschezza percettibili anche dopo anni di invecchiamento, sinonimo di grande longevità.
Il BARBARESCO si inserisce sicuramente tra i più grandi vini del mondo, ed insieme al Barolo è un vino che ha segnato la storia piemontese ed italiana.
Considerato come il principe delle Langhe, viene prodotto nei comuni di Barbaresco, Neive, Treiso e Alba, sulle colline di origine Miocenica caratterizzate da suoli costituiti prevalentemente da marne calcaree, differenziati sostanzialmente in due macro aree in base ai tipi di terreno prevalenti.
I terreni di Treiso, San Rocco Seno d’Elvio (frazione di Alba) e la zona a sud del centro abitato di Neive, fanno parte delle cosiddette “Formazioni di Lequio”, caratterizzate da strati di marne compatte grigie alternati a strati di sabbia.
I terreni di Barbaresco e la zona di Neive adiacente a Barbaresco, fanno parte della cosiddetta “Marna di Sant’Agata Fossili”, caratterizzata da marne bluastre calcaree.
Il disciplinare prevede un periodo di affinamento rispettivamente di 26 mesi, di cui 9 in legno, per la versione base e di 50 mesi, di cui sempre 9 in legno per la versione riserva.
Sempre e comunque eleganti, le differenze riscontrabili nei vini vanno ricondotte agli appezzamenti di produzione; più strutturati quelli di Treiso, più raffinati quelli di Neive, più ricchi e predisposti all’invecchiamento quelli di Barbaresco.
Parlando dei “cru” più pregiati, a Barbaresco sono presenti i cru di Ovello, Montefico, Montestefano, Pajè, Muncagota, Asili, Pora, Rabajà e Rio Sordo.
Il Barbaresco generalmente si presenta con un bellissimo rosso granato con riflessi aranciati, offre profumi eleganti, floreali, fruttati (viola, frutti rossi) che si impreziosiscono nel tempo con sentori speziati e tostati (vaniglia, noce moscata, frutta secca, cuoio, tabacco, liquirizia, cacao).
Al palato è vellutato, tannico, di grande struttura, raffinato.
Un altro vitigno importante nella zona delle Langhe è la Barbera, dalla quale si ottengono vini molto differenti tra loro a seconda della zona di produzione.

DOCG

  • Alta Langa (spumante; Pinot Nero e/o Chardonnay min 90%)
  • Asti (spumante; Moscato Bianco 100%)
  • Barbaresco (rosso; Nebbiolo 100%)
  • Barbera d’Asti (rosso; Barbera min 90%)
  • Barbera del Monferrato Superiore (rosso; Barbera min 85%, Freisa e/o Grignolino e/o Dolcetto max 15%)
  • Barolo (rosso, Nebbiolo 100%)
  • Brachetto d’Acqui (rosso, spumante; Brachetto min 97%)
  • Dolcetto di Diano d’Alba (rosso; Dolcetto 100%)
  • Dolcetto di Dogliani Superiore (rosso; Dolcetto 100%)
  • Dolcetto d’Ovada Superiore (rosso; Dolcetto 100%)
  • Erbaluce di Caluso (bianco, spumante; Erbaluce 100%)
  • Gattinara (rosso; Nebbiolo min 90%)
  • Gavi (bianco, spumante; Cortese 100%)
  • Ghemme (rosso; Nebbiolo min 85%, Vespolina e/o Uva Rara max 15%)
  • Nizza (rosso; Barbera 100%)
  • Roero (rosso, bianco, spumante; rosso Nebbiolo min 95%; bianco Arneis min 95%)
  • Ruchè di Castagnole (rosso; Ruchè min 90%, Barbera e/o Brachetto max 10%)

DOC
Alba, Albugnano, Barbera d’Alba, Barbera del Monferrato, Boca, Bramaterra, Calosso, Canavese, Carema, Cisterna d’Asti, Collina Torinesi, Colline Novaresi, Colline Saluzzesi, Colli Tortonesi, Cortese dell’Alto Monferrato, Coste della Sesia, Dolcetto d’Alba, Dolcetto d’Acqui, Dolcetto d’Asti, Dolcetto di Ovada, Fara, Freisa d’Asti, Freisa di Chieri, Gabiano, Grignolino d’Asti, Grignolino del Monferrato Casalese, Langhe, Lessona, Loazzolo, Malvasia di Casorzo d’Asti, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato, Nebbiolo d’Alba, Piemonte, Pinerolese, Rubino di Cantavenna, Sizzano, Strevi, Terre Alfieri, Valli Ossolane, Valsusa, Verduno Pelaverga.

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