Numero sessantadue

Virginia e Irene

Il vecchio ginepro sembrava custodire il sentiero che portava a quella caletta nascosta, raggiungibile solo camminando tra i profumi e i colori della macchia mediterranea.

Il vento modellava a proprio piacimento quelle dune lontane, disegnando uno splendido ed inimitabile paesaggio in continua trasformazione.

Gli piaceva giocare vicino alla battigia, in quello spazio diviso tra terra e mare, con le mani e le ginocchia piene di sabbia e la salsedine tra i capelli.

Ogni tanto salutava la madre, seduta all’ombra con indosso ancora il suo abito da spiaggia, finalmente spensierata e con lo sguardo verso quel blu infinito.

Scavava buche e costruiva torri adornandole con bastoncini e conchiglie, immaginando storie fantastiche di pirati e marinai, gustandosi ogni istante di quella mattina d’estate.

Non esiste luogo più lieto del presente.

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