AZIENDA AGRICOLA BOFFALORA – Set 2020 – Contrada Balzarro, Castione Andevenno (SO)

AZIENDA AGRICOLA BOFFALORA – Set 2020 – Contrada Balzarro, Castione Andevenno (SO)

Un’esperienza meravigliosa.
Questa è l’unica espressione in grado di riassumere la mia visita all’Azienda Agricola Boffalora, situata nella Contrada Balzarro a Castione Andevenno, posta a 400 metri s.l.m. sul versante retico dell’affascinante Valtellina, appena al di fuori dei confini della “Sassella”, rinomata sottozona della DOCG Valtellina Superiore posta a ovest di Sondrio.
Merito soprattutto dell’accoglienza e dei racconti di Giuseppe Guglielmo, vignaiolo e cantiniere in grado di trasformare la sua passione per la vigna in una vera professione, grazie a tanto lavoro ed altrettanta fatica, alimentati dall’amore per la sua terra e dalla passione per le tradizioni, elementi indispensabili per ogni storia di successo e riscontrabili in ogni singola bottiglia di vino prodotta nella sua cantina.
L’azienda ha origine nel 2002, il nome “Boffalora” nasce dal toponimo di una delle vigne principali dell’azienda e richiama il soffiare dei venti, la Breva, che di giorno sale dal lago di Como, ed il Tivano, che di notte scende in senso opposto; Giuseppe nasce come apicoltore, trasformandosi in vignaiolo dal 2005, conferendo le proprie uve ad altre aziende fino al 2009, quando decide di vinificare per la prima volta e di produrre i propri vini.

Vini ottenuti da uve Chiavennasca (Nebbiolo), prodotte nei circa 30000 metri quadrati di vigne, alcune storiche, con i filari perpendicolari alla valle, preservate e curate con attenzione e rispetto del lavoro svolto da chi ha preceduto le ultime generazioni, altre più giovani, impiantate in fazzoletti di terra difficilmente accessibili, su terrazze create molti anni fa, quando l’agricoltura era spesso l’unico sostentamento ed ogni angolo di terra era vitale.
E’ proprio il rispetto per la storia e la tradizione a nutrire la passione di vignaioli come Giuseppe, che vedono nel proprio lavoro anche un’occasione per salvaguardare dall’incuria e dall’abbandono un territorio spesso caratterizzato da condizioni difficoltose, ma senz’altro di rara bellezza.

E’ il 2008 l’anno in cui un’area di 10000 mq detta “Boffalora” viene riconvertita da bosco a vigna con filari a girapoggio, paralleli alla valle.
L’avventura prosegue poi nel 2015, con l’acquisto di un appezzamento di terra di circa 8000 metri quadri dove sono state impiantate viti di un nuovo clone di Nebbiolo, e con il successivo acquisto di alcuni appezzamenti di terra a quasi 700 metri di quota, posti in zone impervie ed immersi nelle rocce, dove la viticoltura “eroica” trova la sua massima espressione, in uno scenario dal fascino senza tempo.

La coltivazione dei vigneti avviene senza l’utilizzo di erbicidi né prodotti di sintesi, ogni attività viene svolta manualmente, i filari vengono lasciati inerbiti, per i trattamenti fitosanitari vengono utilizzati unicamente rame e zolfo, in fase di vendemmia l’uva viene raccolta in piccole cassette per prevenirne l’ammostamento e trasportata in cantina con l’ausilio di piccole motocarriole e teleferiche, per ogni ettaro di vigneto occorrono tra le 1200 e le 1400 ore di lavoro ogni anno.
E’ la biodiversità il valore aggiunto dell’azienda, le vigne coesistono con differenti ecosistemi, le piante grasse cresciute spontaneamente tra i muretti a secco, il bosco adiacente con le sue risorse ed i suoi organismi, le api presenti in alcune arnie presenti all’interno del vigneto Boffalora, sono tutti elementi che contribuiscono a preservare quell’equilibrio necessario per favorire la creazione di un ambiente florido e sano.

La cantina è stata ricavata all’interno di un vecchio casolare in pietra un tempo adibito a stalla, e si sviluppa su due livelli.
Il livello superiore è quello adibito alla vinificazione e alla movimentazione delle bottiglie, tutti i processi di vinificazione vengono eseguiti volutamente in contenitori in acciaio inox, un materiale inerte che preserva il mosto da qualsiasi tipo di contaminazione.
Il livello inferiore invece, completamente interrato, è quello adibito all’affinamento in legno.
Nel 2013 è stato ricavato nella parte superiore della cantina il “fruttaio”, uno spazio aperto e ventilato dedicato all’appassimento delle uve destinate alla produzione dello Sforzato DOCG.
E’ invece partito lo scorso anno l’ultimo progetto di Giuseppe, un vino ottenuto sempre da uve Chiavennasca vinificato ed affinato in anfora limitando al minimo ogni tipo di intervento enologico.
La cantina è condivisa con un altro produttore della zona amico di Giuseppe, Siro Buzzetti dell’azienda Terrazzi Alti, con il quale periodicamente vengono organizzati eventi e degustazioni congiunte.

Dopo aver avuto la fortuna di assaggiare in anteprima alcuni dei vini che da qui a breve saranno imbottigliati spillandone un poco direttamente da botti, silos e anfora, Giuseppe mi invita a seguirlo nella taverna di casa sua per la degustazione dei suoi splendidi vini accompagnati da alcuni salumi e formaggi locali.

UMO 2018 – ROSSO DI VALTELLINA DOC
Ottenuto da uve 100% Nebbiolo (Chiavennasca) raccolte e selezionate manualmente, prodotto tramite fermentazione spontanea in acciaio senza controllo delle temperature e solo con lieviti indigeni, maturazione in acciaio per circa 12 mesi, successivo affinamento in bottiglia, 13,5%.
Vino espressivo, dai profumi floreali e fruttati adagiati su uno sfondo vegetale, fiori rossi freschi, ciliegia, sfumature balsamiche, dal sorso ghiotto, caratterizzato da una vivace freschezza, un tannino gentile ed una nitida sapidità, dal finale equilibrato, fine e persistente.

PIETRISCO 2017 – VALTELLINA SUPERIORE DOCG
Ottenuto da uve 100% Nebbiolo (Chiavennasca) raccolte e selezionate manualmente, prodotto tramite fermentazione spontanea in acciaio senza controllo delle temperature e solo con lieviti indigeni, maturazione in botti di rovere per circa 15 mesi, successivo affinamento in bottiglia per almeno 6 mesi, 14%.
Vino peculiare, dai profumi floreali e fruttati accompagnati da note vegetali, leggeri sentori speziati e sfumature minerali, viola, frutti rossi, erbe aromatiche, spezie fini, dal sorso diretto, nitidamente fresco, contraddistinto da tannini ben integrati ed una piacevole sapidità, strutturato, dal finale lungo ed elegante.

LA SASA RISERVA 2016 – VALTELLINA SUPERIORE DOCG
Ottenuto da uve 100% Nebbiolo (Chiavennasca) raccolte e selezionate manualmente, prodotto tramite fermentazione spontanea in acciaio senza controllo delle temperature e solo con lieviti indigeni, affinamento per almeno 3 anni dei quali almeno uno in tonneaux, 14,5%.
Vino raffinato, dai profumi fruttati intersecati magistralmente a sentori vegetali, note speziate e nuances minerali, frutti rossi maturi, sottobosco, rosmarino, spezie fini, dal sorso profondo, morbido, fresco, caratterizzato da tannini setosi ed una marcata sapidità, strutturato ed equilibrato, dal finale lunghissimo ed appagante, che richiama continuamente il sorso.

RUNCO DE ONEGO 2016 – SFORZATO DI VALTELLINA DOCG
Ottenuto da uve 100% Nebbiolo (Chiavennasca) raccolte e selezionate manualmente durante l’ultima decade di settembre portate in fruttaio e lasciate appassire per almeno 3 mesi, prodotto tramite fermentazione spontanea in acciaio senza controllo delle temperature e solo con lieviti indigeni, maturazione in legno per circa 15 mesi, successivo affinamento in bottiglia, 15,5%.
Vino carezzevole, dagli intensi profumi fruttati e speziati a cui seguono lievi sfumature tostate, confettura di frutti rossi, prugna disidratata, spezie dolci, tabacco, dal sorso avvolgente, equilibrato da una piacevole freschezza, tannini gentili ed una buona sapidità, corposo ed intenso, dal finale di lunga persistenza e decisamente gustoso.

“Nel mio vino c’è la mia storia, un insieme di terra, roccia, viti, natura, racconta chi sono e da dove arrivo, e come tutte le cose, può piacere oppure no”.
Giuseppe Guglielmo

Grazie a Giuseppe per la bella accoglienza, la grande disponibilità e per avermi raccontato e mostrato il suo mondo fatto di lavoro, passione, identità e grande competenza.

“La passione è l’ossigeno dell’anima”.
Bill Butler